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Che ruolo ha l’alimentazione nella salute del bambino? Partire bene, crescere in salute

La Dott.ssa Renata Alleva, specialista in Scienza dell’Alimentazione – Comitato Scientifico ISDEE sostiene che la nutrizione ha un ruolo importante già a partire dall’età fetale e durante la prima infanzia.

Mangiare correttamente fin dai primi giorni di vita ha un profondo impatto sulla crescita e sullo sviluppo del bambino e sulla sua salute a lungo termine, riducendo negli anni successivi, il rischio di malattie non trasmissibili come obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache e allergie.

Sin dalla nascita, il cibo è fondamentale per contribuire alla formazione del microbiota, quell’insieme di microrganismi che colonizzano l’apparato digerente e sono fondamentali per il sistema immunitario.

E’ nell’intestino infatti che risiede la maggior parte di cellule del sistema immunitario e questo spiega perchè il cibo è così importante per la salute.

L’OMS indica come alimento esclusivo per i primi sei mesi il latte materno, il passaggio successivo all’alimentazione solida è quindi un momento cruciale non solo dal punto di vista dei corretti apporti nutrizionali, ma anche perchè è in questa fase che il bambino sviluppa il gusto che sarà poi fondamentale per le scelte future, quando diventerà autonomo ed in grado di scegliere un alimento piuttosto che un altro.

I diversi Organismi e Società scientifiche internazionali si esprimono in modo abbastanza concorde
sul momento di inizio del divezzamento:

1. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno
esclusivo per i primi 6 mesi di vita (OMS, 2008) come pratica di salute pubblica per tutta la
popolazione mondiale per raggiungere crescita e sviluppo ottimali e, conseguentemente,
l’introduzione di alimenti diversi dal latte solo dopo i 6 mesi.

2. L’European Food Safety Authority (EFSA) ritiene che il latte materno sia sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali nella maggior parte dei lattanti sino ai 6 mesi. Solo una percentuale inferiore di lattanti richiede un divezzamento più precoce per garantire una
crescita e uno sviluppo ottimali.  Laddove non sia possibile attendere i 6 mesi, il divezzamento non dovrebbe avvenire prima della 17^ settimana e comunque non oltre la 26^

3. La European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN)
considera l’allattamento esclusivo al seno un obiettivo desiderabile fino ai primi 6 mesi circa. In ogni caso, anche secondo l’ESPGHAN il divezzamento non dovrebbe essere avviato né prima della 17^ settimana di vita, né oltre la 26^.

4. L’American Academy of Pediatrics raccomanda l’introduzione di “alimenti complementari”
non prima dei 4 mesi compiuti e indica comunque di proseguire l’allattamento al seno
esclusivo fino ai 6 mesi.

1. Svezzamento, che cosa è cambiato?

Quasi tutte le linee guida ufficiali sull’alimentazione hanno abbandonato vecchi schemi tradizionali: troppa rigidità e mancanze di prove scientifiche sul calendario di introduzione degli alimenti.

Dal sito salute.gov si evidenzia che le più recenti e autorevoli evidenze sperimentali non convalidano sul piano scientifico la tesi secondo cui i bambini a rischio di sviluppare celiachia o un’allergia alimentare dovrebbero seguire uno schema di divezzamento diverso dalla
popolazione generale.

Gli studi più recenti hanno infatti dimostrato che l’introduzione tardiva degli alimenti ritenuti
“allergizzanti” non previene lo sviluppo di allergia alimentare e/o celiachia nei soggetti predisposti e
che l’età del bambino alla prima esposizione verso l’alimento (purché avvenga dopo i quatto mesi
di vita) non ne modifica il successivo rischio globale a 10 anni di età.

2. Come introdurre gli alimenti durante il divezzamento o svezzamento?

Il lattante a sei mesi è pronto a ricevere cibi solidi.

Infatti, intorno a questa età la maturazione intestinale si completa e lo sviluppo neurologico consente di afferrare, masticare e deglutire in maniera efficace.

Non esistono menù definiti per iniziare il divezzamento.

Qualche linea guida dal sito del Ministero della Salute salute.gov:

  1. I cibi vanno offerti con il cucchiaino, senza forzare il bambino, consentendogli eventualmente di
    toccare cibo nel piatto e mangiare con le mani;
  2. Non si deve insistere se non gradisce qualche
    alimento ma alternare cibi diversi per colore, sapore e consistenza;
  3. Il cibo inizialmente non
    accettato va però riproposto con pazienza in giornate successive, eventualmente preparato in
    modo diverso.
  4. E’ importante che il bambino mangi seduto con la schiena eretta (preferibilmente nel seggiolone)
    per evitare il rischio di soffocamento e per permettergli di partecipare attivamente al pasto,
    toccando e anche pasticciando con il cibo.
  5. Oltre al latte, durante il divezzamento il bambino deve bere acqua evitando bevande con zuccheri
    aggiunti che sono un fattore predisponente per lo sviluppo di carie ed obesità.

3. E’ importante allattare al seno durante il divezzamento?

Il cibo solido complementa il latte e non lo sostituisce.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altri enti sanitari raccomandano alle madri di allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e di continuare a nutrirlo con il proprio latte, insieme ad altri alimenti (noti come alimenti complementari), fino ad almeno due anni di età.

Il latte vaccino non è raccomandato nel primo anno di vita per il rischio di sbilanciare l’apporto proteico alimentare complessivo e, inoltre, perché può causare carenze di ferro.

4. Divezzamento, attenzione alla qualità!

Sempre secondo la Dott.ssa Renata Alleva, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, il divezzamento diventa la prima grande occasione per impostare corrette abitudini alimentari,

puntando sulla qualità degli alimenti e diventando così anche un importante strumento di prevenzione: tanto più ci sarà attenzione nella scelta della qualità dei cibi, con sapori genuini e non troppo elaborati, tanto più riusciremo a indirizzare i piccoli alla scelta di alimenti sani e nutrienti quando saranno più grandi.

L’introduzione di un nuovo cibo solido può essere effettuata ogni/due tre giorni sperimentando un nuovo cibo alla volta, senza nessun calendario e velocità nell’introduzione ma variando in base alle scelte del genitore e alle reazioni del bambino.

Sicuramente i bambini hanno una preferenza innata per il dolce, in ricordo del latte materno, ecco perchè è importante non aggiungere zucchero o offrire troppo presto dolci e gelati prima che il bambino non abbia avuto la possibilità di sperimentare altri sapori, in particolare frutta e verdure, e di sviluppare una preferenza per gli stessi.

E’ anche importante ricordare che i bambini sono più vulnerabili ai pesticidi, che spesso sono veicolati con gli alimenti, pertanto la scelta di prodotti biologici, senza conservanti e additivi, è sicuramente la migliore.

 


Ma come incoraggiare i bambini a mangiare i cibi sani?  Ne parliamo in questo articolo. 

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