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Infertilità maschile: a chi rivolgersi

Circa il 50 % dei casi di mancata gravidanza è causato da problemi riproduttivi maschili. 

Un andrologo esperto sul campo è la migliore soluzione per affrontare una questione così importante e delicata.

 
 

Il concepimento di un figlio è uno dei momenti più belli nella vita di una coppia. Tuttavia sappiamo quanto per alcuni possa divenire un passo difficile e stressante quando quel bambino tanto sognato non arriva.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 15-20% delle coppie affronta dei problemi di fertilità. Un problema comune, sentito. 


Quando si parla di infertilità?

L’infertilità, clinicamente, è stabilita quando una coppia non riesce a raggiungere la gravidanza dopo un anno di rapporti senza uso di contraccettivi e nel caso di una donna che abbia affrontato due o più gravidanze fallite.

Molte  e diverse le condizioni mediche e altri fattori che possono contribuire ai problemi di fertilità. Insomma, un singolo caso può avere un’unica causa, diverse cause o, in alcuni casi, nessuna causa identificabile. Tuttavia, la buona notizia è che oggigiorno la medicina ha raggiunto traguardi tali da poter risolvere problemi di infertilità che fino a pochi anni fa sembravano non potere avere cura. E nel caso di sterilità maschile, questo non fa eccezione. 


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A chi rivolgersi in caso di sospetta infertilità maschile?

Un andrologo specialista in infertilità maschile è la figura che più può aiutarvi nella diagnosi e nel percorso di cura. È lui infatti a poter controllare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo e dei genitali.


Come viene diagnosticata? 

Con una serie di analisi, che vengono definite dal dottor Giuseppe Campo, affermato andrologo e specialista, “tappe per la diagnosi di infertilità maschile”. Ovvero: anamnesi, esame obiettivo, esame del liquido seminale, dosaggi ormonali.


Quali sono le cause dell’infertilità maschile?

Come leggiamo nel sito dell’Università Humanitas, le cause possono essere tante e spesso concomitanti. Si va dall’ostruzione delle vie seminali, a motivazioni genetiche, fino ad arrivare alle infezioni uro-seminali, se non alla disfunzione erettile. Obesità e cattiva alimentazione possono contribuire alla diagnosi. Non solo, anche  il fumo di tabacco e cannabis danneggiano l’integrità del DNA degli spermatozoi e ridurre, così, la motilità e il numero. 


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