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Il ruolo dei padri nell’allattamento: una risorsa spesso sottovalutata

Per molto tempo, l’allattamento al seno è stato considerato un’esperienza esclusivamente femminile. Il padre, in questo scenario, restava spesso sullo sfondo: presente, ma non protagonista.

Oggi però, le cose stanno cambiando. La ricerca e le esperienze familiari contemporanee confermano quanto il supporto paterno sia fondamentale per l’inizio e la prosecuzione dell’allattamento.

Un padre coinvolto può fare la differenza, sia per la madre che per il neonato.

Allattare è naturale… ma non sempre facile

In questi momenti di vulnerabilità e incertezza, la presenza costante e partecipe del padre può rappresentare un vero e proprio fattore di protezione per la madre. Allattare, specialmente nei primi giorni, non è solo un atto fisico, ma anche profondamente emotivo: richiede concentrazione, fiducia in sé stesse e un senso di sicurezza che spesso vacilla, soprattutto in caso di difficoltà come il dolore, la stanchezza o la sensazione di “non farcela”.

Il padre, in questo contesto, può assumere un ruolo fondamentale nel rassicurare, incoraggiare e contenere le emozioni della compagna. Un gesto semplice, come restare accanto durante una poppata difficile o pronunciare parole di incoraggiamento, può aiutare la madre a non sentirsi sola, a percepire che ciò che sta vivendo è normale e che c’è qualcuno pronto a sostenerla senza giudicarla.

Lo conferma uno studio pubblicato nel 2022 sul Maternal and Child Health Journal (Tohotoa et al.), che ha evidenziato come il sostegno percepito da parte del partner sia uno dei determinanti principali nella continuità dell’allattamento esclusivo. In particolare, lo studio sottolinea che non è solo la presenza fisica del padre a contare, ma la qualità relazionale del suo supporto: ascolto, empatia, coinvolgimento attivo e coerenza nel sostegno quotidiano.

Quando la madre si sente compresa e appoggiata, è più motivata a perseverare, anche davanti alle difficoltà iniziali. Questo tipo di supporto ha ricadute concrete anche sul benessere psicologico, riducendo il rischio di baby blues e promuovendo una maggiore autostima materna.

In definitiva, il padre non è un semplice “aiuto”, ma una vera risorsa affettiva e relazionale, capace di contribuire in modo significativo al successo dell’allattamento e al benessere complessivo della triade madre-padre-neonato.

Il sostegno emotivo: un gesto che conta

Essere presenti, ascoltare, incoraggiare: le parole e l’atteggiamento del padre possono aiutare la madre a sentirsi più sicura, meno sola, più motivata.

Uno studio condotto a Hong Kong (BMC Public Health, 2021) ha osservato che le madri che percepiscono un forte supporto emotivo da parte del partner sono più propense ad allattare in modo esclusivo per sei mesi.

Anche solo stare seduti accanto alla compagna durante l’allattamento, offrirle un bicchiere d’acqua o una parola gentile può avere un impatto concreto.

Aiuto pratico: fare spazio all’allattamento

Non si tratta solo di emozioni. Il sostegno al processo di allattamento passa anche – e soprattutto – attraverso gesti concreti, quotidiani. Occuparsi della casa, preparare un pasto, cambiare un pannolino o semplicemente evitare che la madre debba occuparsi di tutto sono azioni che, pur sembrando ordinarie, hanno un impatto diretto sul successo e sulla continuità dell’allattamento.

Nei primi giorni dopo il parto, le energie fisiche ed emotive della madre sono rivolte quasi interamente al neonato. In questo periodo così delicato, liberare tempo e spazio per allattare significa anche proteggerla da un sovraccarico di responsabilità domestiche che può interferire con la produzione di latte, con la qualità della relazione col bambino e, più in generale, con il benessere psicofisico della madre.

Quando il padre si prende carico in modo attivo e spontaneo di alcuni aspetti della gestione familiare, crea le condizioni perché l’allattamento possa inserirsi in un ambiente sereno e sostenibile, senza pressioni né sensi di colpa.

Questa dimensione “logistica” del sostegno paterno è stata indagata in modo approfondito anche a livello scientifico. L’indagine EMPHASIS, uno studio multicentrico europeo pubblicato nel 2023, ha rilevato che i padri che partecipano attivamente alla vita domestica nelle prime settimane post-parto sono associati a una maggiore probabilità di allattamento esclusivo prolungato (Rodríguez-Gómez et al., 2023). In particolare, l’effetto è più marcato quando il supporto è costante e visibile: ad esempio, nella gestione della casa, nella pianificazione dei pasti o nella cura degli altri figli.

Questo tipo di coinvolgimento contribuisce a creare un clima di equità nella coppia e rafforza l’idea che l’allattamento non sia un compito individuale, ma un processo familiare condiviso, che richiede corresponsabilità e collaborazione. Quando il carico domestico è equamente distribuito, la madre ha maggiore libertà mentale e fisica per ascoltare i bisogni del bambino e adattarsi ai ritmi dell’allattamento, che soprattutto nei primi mesi possono essere molto impegnativi.

In definitiva, prendersi cura della casa e del quotidiano non è semplicemente “dare una mano”: è offrire le condizioni migliori perché l’allattamento possa funzionare davvero.

Imparare insieme: la coppia come squadra

Quando i padri partecipano a corsi preparto o ascoltano una consulente per l’allattamento, acquisiscono strumenti utili per sostenere meglio la compagna. Essere informati significa anche saper affrontare i momenti difficili senza sentirsi impotenti.

Secondo una revisione sistematica pubblicata su International Breastfeeding Journal (Mahmood et al., 2022), coinvolgere i padri nei programmi educativi sull’allattamento aumenta l’efficacia di queste pratiche e rafforza anche il legame di coppia.

Le figure professionali che possono aiutare

Allattare può essere un’esperienza meravigliosa, ma è anche un momento che porta con sé vulnerabilità e domande. Avere accanto i giusti professionisti è importante.

Su Mammasitter puoi trovare:

  • Consulenti per l’allattamento, per affrontare difficoltà tecniche e ricevere indicazioni pratiche.

  • Psicologi perinatali, per sostenere la salute mentale della madre e del padre.

  • Educatori alla nascita e ostetriche, per preparare e accompagnare la coppia nel percorso genitoriale.

  • Tate post-parto, che possono alleggerire il carico quotidiano e favorire un clima sereno a casa.

Tutte queste figure possono aiutare entrambi i genitori a vivere con maggiore consapevolezza e serenità il periodo dell’allattamento.

Conclusione

Il coinvolgimento paterno nell’allattamento non è accessorio: è essenziale. I padri possono offrire sostegno, pratico ed emotivo, che incide profondamente sul benessere della madre e del neonato.

Incoraggiare una partecipazione attiva e consapevole del padre fin dai primi giorni significa investire nella salute della famiglia e costruire una genitorialità davvero condivisa.

Fonti

  • Tohotoa J. et al. (2022). Partner support and breastfeeding outcomes. Maternal and Child Health Journal.

  • Cheng C. et al. (2021). Fathers’ emotional support and exclusive breastfeeding. BMC Public Health.

  • Rodríguez-Gómez MM. et al. (2023). Paternal involvement and breastfeeding duration. European Journal of Pediatrics.

  • Zhou Y. et al. (2023). Paternal presence and maternal experience of breastfeeding support. Midwifery.

  • Mahmood M. et al. (2022). Father-focused breastfeeding interventions. International Breastfeeding Journal.

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