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Il gioco è una cosa seria!

Attraverso il gioco i bambini imparano a conoscere il mondo e agevolano il proprio sviluppo psicologico.

I genitori non dovrebbero mai sottovalutare l’attività ludica ma, anzi, sostenerla proponendo i giochi adatti in base all’età.

 

Fondamentale favorire i giochi di fantasia, che sono il principale strumento di svago e di crescita.

Spazio quindi a giocattoli “neutri” che aiutano a stimolare la creatività, ovviamente commisurati all’età del bimbo.

 

QUALI SONO I GIOCHI ADATTI IN BASE ALL’ETà?

  • Da 0 a 6 mesi

Nelle prime settimane di vita le esperienze più significative per il bambino avvengono tra le braccia della mamma e del papà.

Il neonato ha bisogno di contatto per sentirsi bene, per sentirsi al sicuro.

Quando la mamma parla o canta per lui, il piccolo cerca i suoi occhi con uno sguardo intenso, tutto in lui è in ascolto.

E ben presto la gioia di averla accanto si traduce nel primo sorriso.

Per far si che sia stimolante, il gioco deve essere adatto all’età, altrimenti il bambino si troverà a sperimentare inutili frustrazioni.

  • Contatto con i genitori nelle prime settimane: favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie.
  • Dopo le prime settimane, i genitori possono diventare “la palestra” su cui far giocare il bambino: arrampicandosi, spingendosi e arrotolandosi sul corpo del genitore, per sviluppare nuove capacità di movimento come stare seduto, gattonare, mettersi in piedi da solo.

 

  • Dopo i 6 mesi

Giochi da 0 a 6 anni

A questa età di possono proporre i primi giochi sensoriali: il bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia e, attraverso il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda.

Un’idea di gioco è il cesto dei tesori, prendete un contenitore da riempire con oggetti della quotidianeità, di materiali, forme e colori diversi, per incuriosirlo e stimolare lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie.

 

  • A 1 anno

A partire dall’ anno di età i bambini iniziano a giocare facendo leva sulla loro fantasia ed è per questo che non è necessario acquistare loro giochi complessi e costosi.

Spesso, infatti, con pochi e semplici giocattoli “elementari” si divertono di più perché hanno modo di soddisfare la loro creatività. Ecco alcune idee.

  1. Travasi con due contenitori, dopo l’anno il bimbo può cimentarsi con nuove attività di travaso che prevedono l’uso di due recipienti e piccoli oggetti. Il bambino potrà spostare gli oggetti da un recipiente all’altro, svuotarne uno del tutto.
  2. Un test semplice e molto curioso da fare è il “rouge test” ma dovrà arrivare al diciottesimo mese circa. Ecco in cosa consiste: si applica o si colora un pallino rosso sul naso o sulla fronte del bimbo e lo si accompagna davanti allo specchio. A questo punto osservate la sua reazione: se allunga la manina verso lo specchio per toccare il pallino rosso significa che non si riconosce, se invece cerca il pallino toccando la punta del suo naso è consapevole che quella nello specchio è la sua immagine riflessa.

 

  • Tra i 18 e i 36 mesi

E’ il momento in cui i bambini amano utilizzare gli stessi oggetti che vedono usare dalla mamma e dal papà, come se inconsciamente provassero ad allenarsi a diventare grandi.

Si tratta della fase gioco imitativo, in cui iniziano a replicare le azioni che vedono intorno a loro.

A partire dai due anni cominciano “a fare finta di” ha così inizio il gioco simbolico, esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo.

 

Il gioco mette il bambino davanti a sfide continue, spingendolo a confrontarsi con i propri limiti e le proprie risorse ad esempio non essere in grado di portare a termine una costruzione, non riuscire a disegnare come si vorrebbe, dover trovare una mediazione con gli altri bambini, sono tutte esperienze che mettono alla prova ma lo fanno crescere.

Giorgia Crozza – giornalista e autrice del libro “i giochi più stimolanti e creativi da fare con il tuo bambino da 0 a 6 anni” parla di proteggere la capacità di giocare!

Si, perché i ritmi frenetici e lo stile di vita della nostra società stanno mettendo in pericolo la capacità di giocare dei bambini. Come? Innanzitutto rubando loro il tempo libero.

L’agenda settimanale di molti bambini è densa di impegni quanto quella di un adulto. Asilo e scuole riempiono buona parte della giornata, poi ci sono i corsi, le attività extrascolastiche, e infine quando si torna a casa e ormai manca poco alla cena, televisione e intrattenimenti tecnologici spesso fanno la parte del leone per cui al bambino resta ben poco tempo per i giochi tradizionali, che lo vedono protagonista attivo, creatore di idee e situazioni sempre nuove.

Proteggere il diritto al gioco dei bambini è proteggere l’infanzia stessa.

 

Bibiliografia:

“Il gioco” di Miriam Cesta

“I giochi più stimolanti e creativi da 0 a 6 anni” di Giorgia Crozza

 

 

 

 

 

 

 

 

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