Attraverso il gioco i bambini imparano a conoscere il mondo e agevolano il proprio sviluppo psicologico.
I genitori non dovrebbero mai sottovalutare l’attività ludica ma, anzi, sostenerla proponendo i giochi adatti in base all’età.
Fondamentale favorire i giochi di fantasia, che sono il principale strumento di svago e di crescita.
Spazio quindi a giocattoli “neutri” che aiutano a stimolare la creatività, ovviamente commisurati all’età del bimbo.
QUALI SONO I GIOCHI ADATTI IN BASE ALL’ETà?
-
Da 0 a 6 mesi
Nelle prime settimane di vita le esperienze più significative per il bambino avvengono tra le braccia della mamma e del papà.
Il neonato ha bisogno di contatto per sentirsi bene, per sentirsi al sicuro.
Quando la mamma parla o canta per lui, il piccolo cerca i suoi occhi con uno sguardo intenso, tutto in lui è in ascolto.
E ben presto la gioia di averla accanto si traduce nel primo sorriso.
Per far si che sia stimolante, il gioco deve essere adatto all’età, altrimenti il bambino si troverà a sperimentare inutili frustrazioni.
- Contatto con i genitori nelle prime settimane: favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie.
- Dopo le prime settimane, i genitori possono diventare “la palestra” su cui far giocare il bambino: arrampicandosi, spingendosi e arrotolandosi sul corpo del genitore, per sviluppare nuove capacità di movimento come stare seduto, gattonare, mettersi in piedi da solo.
-
Dopo i 6 mesi
A questa età di possono proporre i primi giochi sensoriali: il bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia e, attraverso il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda.
Un’idea di gioco è il cesto dei tesori, prendete un contenitore da riempire con oggetti della quotidianeità, di materiali, forme e colori diversi, per incuriosirlo e stimolare lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie.
-
A 1 anno
A partire dall’ anno di età i bambini iniziano a giocare facendo leva sulla loro fantasia ed è per questo che non è necessario acquistare loro giochi complessi e costosi.
Spesso, infatti, con pochi e semplici giocattoli “elementari” si divertono di più perché hanno modo di soddisfare la loro creatività. Ecco alcune idee.
- Travasi con due contenitori, dopo l’anno il bimbo può cimentarsi con nuove attività di travaso che prevedono l’uso di due recipienti e piccoli oggetti. Il bambino potrà spostare gli oggetti da un recipiente all’altro, svuotarne uno del tutto.
- Un test semplice e molto curioso da fare è il “rouge test” ma dovrà arrivare al diciottesimo mese circa. Ecco in cosa consiste: si applica o si colora un pallino rosso sul naso o sulla fronte del bimbo e lo si accompagna davanti allo specchio. A questo punto osservate la sua reazione: se allunga la manina verso lo specchio per toccare il pallino rosso significa che non si riconosce, se invece cerca il pallino toccando la punta del suo naso è consapevole che quella nello specchio è la sua immagine riflessa.
-
Tra i 18 e i 36 mesi
E’ il momento in cui i bambini amano utilizzare gli stessi oggetti che vedono usare dalla mamma e dal papà, come se inconsciamente provassero ad allenarsi a diventare grandi.
Si tratta della fase gioco imitativo, in cui iniziano a replicare le azioni che vedono intorno a loro.
A partire dai due anni cominciano “a fare finta di” ha così inizio il gioco simbolico, esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo.
Il gioco mette il bambino davanti a sfide continue, spingendolo a confrontarsi con i propri limiti e le proprie risorse ad esempio non essere in grado di portare a termine una costruzione, non riuscire a disegnare come si vorrebbe, dover trovare una mediazione con gli altri bambini, sono tutte esperienze che mettono alla prova ma lo fanno crescere.
Giorgia Crozza – giornalista e autrice del libro “i giochi più stimolanti e creativi da fare con il tuo bambino da 0 a 6 anni” parla di proteggere la capacità di giocare!
Si, perché i ritmi frenetici e lo stile di vita della nostra società stanno mettendo in pericolo la capacità di giocare dei bambini. Come? Innanzitutto rubando loro il tempo libero.
L’agenda settimanale di molti bambini è densa di impegni quanto quella di un adulto. Asilo e scuole riempiono buona parte della giornata, poi ci sono i corsi, le attività extrascolastiche, e infine quando si torna a casa e ormai manca poco alla cena, televisione e intrattenimenti tecnologici spesso fanno la parte del leone per cui al bambino resta ben poco tempo per i giochi tradizionali, che lo vedono protagonista attivo, creatore di idee e situazioni sempre nuove.
Proteggere il diritto al gioco dei bambini è proteggere l’infanzia stessa.
Bibiliografia:
“Il gioco” di Miriam Cesta
“I giochi più stimolanti e creativi da 0 a 6 anni” di Giorgia Crozza