Secondo una recente ricerca dell’Associazione Nazionale Di.Te., specializzata in dipendenze tecnologiche, “un attimo” è la risposta data dal 38% degli adulti che stanno smanettando con lo smartphone quando i loro figli chiedono attenzione.
Se siete fisicamente vicini al bambino ma vi perdete i suoi segnali perché, per esempio, siete al telefono o al computer, lui ne risentirà.
Pensate come vi sentite quando uscite con un amico che passa buona parte del vostro tempo insieme parlando al cellulare.
È fastidioso vero? Dato che la vostra personalità è più o meno già formata, per voi non sarà un danno, ma di certo non aiuterà la relazione.
Il bambino, invece, è nel bel mezzo del processo di formazione della personalità e delle sue abitudini nelle relazioni con voi.
Sappiamo che chi ha una dipendenza da alcolici o stupefacenti non può essere un buon genitore perché la sua priorità è sempre la sostanza a cui è assuefatto, e ai suoi figli viene così in buona parte negata l’attenzione di cui hanno bisogno.
Per chi è dipendente dal cellulare è più o meno lo stesso. Sconsiglio di controllare la posta o giocare sul cellulare davanti ad un bambino per lunghi periodi di tempo. Non solo li priverete di un contatto, ma finirete per creare uno spazio vuoto dentro di loro.
Non voglio drammatizzare, ma è da quel genere di spazio vuoto che in seguito possono nascere le dipendenze, perché si cercherà di colmarlo con sostanze che generano assuefazione o con attività compulsive per bloccare la tormentosa sensazione di essere sconnessi o vuoti.
Rischiate anche che vostro figlio sviluppi la dipendenza da uno schermo, come surrogato di un contatto.
Può darsi chi siate dipendenti dal cellulare perché avete bisogno di contatto.
Bene il bambino allo stesso bisogno ma più intenso perché connettersi con voi gli serve per collegare il suo cervello.
Nell’ isolamento gli individui non si sviluppano normalmente.
Le persone hanno bisogno di persone.
Chiunque si prenda cura del neonato o del bambino deve a sua volta essere informato della cautela necessaria nell’uso degli schermi, che sia una baby-sitter, una bambinaia, un amico o un parente.
Se voi o loro non fate altro che fissare uno schermo, anche Il bambino ne vorrà uno da fissare. Se leggendo queste pagine Vi rendete improvvisamente conto che spesso ignorate il vostro bambino, non pensate “ L’ho rovinato per il resto della vita” perché non è vero.
Per riparare la vostra relazione è sufficiente che smettiate di comportarvi così, lasciando spazio al bambino.
Fonte:
“Il libro che vorresti i tuoi genitori avessero letto” come impostare la relazione tra genitori e figli
di Philippa Perry