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Disciplina Montessori: 3 modi per educare senza punire

 

L’obiettivo del metodo Montessori è soprattutto uno: aiutare i bambini a sviluppare l’autodisciplina. Proprio per questo bisogna evitare l’ammonimento minaccioso, se non l’agire sulla paura. Vi illustriamo tre modi per educare senza punire.

Nel metodo Montessori non esistono le tradizionali punizioni. Questo significa l’assenza di regole? O ancor peggio, una completa anarchia? Affatto. I bambini, negli ambienti Montessori, hanno standard comportamentali piuttosto elevati. Semplicemente, l’approccio per raggiungere gli obiettivi è diverso.

Vi illustriamo 3 modi in linea con il metodo Montessori per educare senza punire.

1. Poche regole ma chiare

La filosofia Montessori afferma che i bambini debbano avere la libertà entro dei chiari limiti. Il principio è che fissando limiti minimi, ma precisi e coerenti, diamo ai bambini la libertà di essere solo bambini. L’avere troppe regole può indurli facilmente a ribellarsi, non averne significa lasciarli soli nell’incertezza del da farsi. 

Ti chiederai: avere poche regole ma chiare significa che non le infrangeranno? No, ma accadrà più difficilmente.

E cosa succede quando i bambini infrangono una regola? La loro libertà sarà limitata.

Esempio: se un bambino continua ad andare dove non dovrebbe, nonostante i promemoria di un insegnante, quest’ultimo può chiedere al bambino di rimanere al suo fianco. Glielo dirà in maniera calma, non arrabbiata o punitiva. L’obiettivo non è punire il bambino, ma aiutarlo a capire che per stare al sicuro deve giocare dentro le regole prestabilite.

2. Risolvere i problemi insieme

L’obiettivo finale è sempre quello di includere i bambini(ove possibile) nel processo di capire come migliorare una situazione.

 

Esempio: un bambino fa sempre i capricci quando è ora di lasciare il parco giochi? Potremmo aiutarlo impostando con lui una sveglia sul telefono che segnali quando è l’ora di andare. Oppure, potremmo avvertirlo cinque minuti prima dell’approcciarsi del tempo limite.

 

In altre parole: discuterne con lui, in maniera calma e rassicurante, ascoltando le sue possibili idee su come risolvere il problema.

 

Mostra loro che sei lì per aiutarli, insieme.

3. Le conseguenze naturali che insegnano

Non arrabbiarsi e non punire non significa che i bambini non debbano capire quanto ogni azione abbia delle conseguenze. Ma come farglielo capire? Montessori predilige un approccio naturale. Cosa significa?

 

Ecco un esempio: se tua figlia si rifiuta di indossare le scarpe da pioggia, non costringerla a metterle. In questo modo, uscendo, capirà che avere i piedi bagnati, se non congelati, non sia per nulla un’esperienza piacevole. E imparerà naturalmente.

 

E se mia figlia corre per strada? Ecco, sicuramente non vogliamo arrivare alle conseguenze naturali. Tuttavia un approccio potrebbe essere: “Dato che  scappi e non puoi in questa maniera essere al sicuro, adesso andremo a casa e riproveremo un’altra volta!”. Come dirlo? In maniera calma, assertiva, abbassandosi e guardandola negli occhi.

Quindi, crea un mondo a misura di bambino, se vuoi che impari l’autodisciplina!

Per approfondire il tema, L’importanza di educare all’autonomia.

Su come coinvolgere il tuo bambino a casa, facendolo sentire compartecipe, “L’importanza delle faccende domestiche per i bambini”.

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