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Baby blues, alterazioni ormonali ed umore dopo il parto

Nelle prime settimane dopo il parto, il vostro organismo continuerà a liberare endorfine, che vi faranno restare euforiche per qualche tempo.

La maternità e un’impresa così coinvolgente che, superata l’eccitazione del parto, possono essere necessarie settimane prima di tornare a calarsi nella realtà.

Con la nascita del bambino e l’espulsione della placenta, i livelli di estrogeni e progesterone nel sangue cadono in rapidamente, così come avviene prima delle mestruazioni; poiché in gravidanza il loro tasso maggiore, gli effetti possono essere assai più intensi.

Dal 30 al 70 % delle neo mamme sperimenta alterazioni dell’umore lievi e passeggere nella settimana successiva alla nascita del bambino, il cosiddetto baby blues.

I numeri del baby blues

Il 13% soffre di veri e propri disturbi dell’ansia in gravidanza e nel primo anno dopo il parto, il 12% sperimenta disturbi dell’umore più gravi e persistenti, come la depressione post partum, che di solito insorge dalle 4 alle 6 settimane dopo la nascita.

Depressione post partum

Se l’equilibrio non torna e la depressione rimane, possono esserci dei problemi di depressione e vi conviene parlarne con il vostro medico, con l’ostetrica o con uno psicologo.

Come riconoscere la depressione

Nel 10-20% dei casi, le malinconie puerperali evolvono nella depressione post partum.

In circa metà di questi casi, la condizione si manifesta a partire dalla sesta settimana e raggiunge il picco alla 10ª settimana dopo la nascita del bambino.

Fra i sintomi più comuni della depressione, si manifestano difficoltà a concentrarsi e di assumere decisioni, estremo affaticamento, sentimenti di impotenza e colpa, pensieri ricorrenti al suicidio o morte, perdite o aumenti di peso significativi, alterazioni dell’appetito e del sonno, apprensione eccessiva sulla salute del bambino.

I medici spesso si accorgono che la madre soffre di depressione se vengono consultati più spesso sulla salute del bambino che su quella della madre.

Non esitate però a chiedere un parere medico se sospettate di soffrire di depressione, perché non sussiste solo il rischio di depressioni ricorrenti anche in seguito, ma la malattia potrebbe avere ripercussioni a lungo termine anche sullo sviluppo e sul comportamento del bambino. I centri materno infantili sono specializzati in questo tipo di problemi e potete chiedere aiuto e assistenza anche a casa.

 

Come curarla

Potreste sentirvi in difficoltà nel parlare dei vostri sentimenti con il medico con una persona cara, proprio perché tutti pensano che una neomamma dovrebbe essere al settimo cielo.

Non dovete però sentirvi in imbarazzo: la depressione è una malattia e va curata adeguatamente.

Il medico potrebbe consigliarvi una terapia di analisi (accessibile anche in alcuni reparti di maternità degli ospedali) e dei farmaci. Ci sono poi altri rimedi che potete adottare da sole come la ginnastica dolce.

Se allattate, accertatevi che il medico lo sappia, così che mi prescrive dei farmaci compatibili. In genere, l’analisi e la farmacologia sono impiegati in combinazione.

Le cause della depressione

Sono state formulate diverse teorie circa le cause della depressione puerperale. Una delle più comuni è l’alterazione dei livelli ormonali. Fino ad oggi, non è stata identificata una causa biologica della malattia , ma durante la gravidanza possono svilupparsi delle disfunzioni della tiroide che, se curate, contribuiscono alla guarigione appunto in caso di sospetta depressione, il medico vi suggerirà un esame della funzionalità della tiroide.

Il rischio di depressione è più elevato nei casi di parto gemellare o pluri gemellare , di disturbo bipolare, familiarità o di depressione dopo una gravidanza precedente, oppure per fattori di stress esterni, come problemi finanziari e mancanza di sostegno emotivo.

Tutte queste sono informazioni importanti per il medico e l’identificazione dei sintomi consente di correre subito ai ripari con una terapia adeguata, che sarà più efficace se precoce.

 

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